martedì 25 ottobre 2011

Tropic Journey 2011 [From Liberia to Bogotà] Chapter 7 - Bogotà

pubblicata da Paolo Cellammare il giorno lunedì 5 settembre 2011 alle ore 19.17
Carlos Alberto "El Pibe" Valderrama, eroe sportivo del popolo Colombiano.

Bogotà è una delle città più popolose del mondo.

Bogotà è una città estremamente affascinante.
Il primo giorno la odi. Perchè sei in pantaloncini e canottiera, con i tuoi baldi infradito, nonostante tutti gli avvertimenti dei Colombiani. Arrivi alle 6 di mattina col bus notturno, lamentandoti dell'aria condizionata. E poi esci fuori e scopri che quello del bus era riscaldamento, perchè fuori si muore di freddo.
A 2500 metri circa di altitudine fa freddo.
El Monserrate, da dove si vede tutta la città e dove 3 scalini ti possono dare il fiatone!

La funivia che porta al Monserrate
Ma appena ti abitui alla temperatura, e ti metti qualche strato di vestiario in più allora inizi veramente ad apprezzarla. Scorci bellissimi ovunque ti volti, che tu sia nel quartiere antico della Candelaria, sia da altre parti. La gente è fantastica e c'è sempre festa o qualcosa da fare. Non c'è tempo per annoiarsi e una settimana passata lì è praticamente volata.
Dopo l'eccezionale permanenza all'ostello Sam's di San Gil, veniamo da loro stessi indirizzati al Sue che si trova nel quartiere di Bogotà chiamato la Candelaria. Ed è un altro posto eccezionale. Già dal primo momento ci sentiamo a casa, accuditi e coccolati dalle signore del personale che ci vedono arrivare alla mattina presto con il nostro abbigliamento mare infradito e canotta tutti tremanti. Subito la signora ci fa accomodare nel salottino del bar, su dei divanetti e ci rimboccano anche le coperte. Appena ripreso un colorito normale, mettiamo addosso tutti i vestiti che abbiamo e ci andiamo a comprare qualcosa di pesante da indossare.
Un giro al museo militare non poteva mancare... è stato veramente interessante!

Jim cerca di capire come diavolo funziona questa specie di cannone balistico.
In quei 6 giorni passati nella capitale ho anche avuto modo di rivedere persone che mi erano rimaste nel cuore. Gli amici che mi avevano ospitato e che avevo conosciuto durante la convention Sofa 2009 in cui ero stato ospite. Rivedere Zantiago, Nicolas e Angelica è stato veramente eccezionale. E' sempre bello sapere di avere dei cari amici dall'altro lato del mondo!
Quando si parla di Bogotà poi c'è un posto in particolare che non si può mancare di visitare almeno una volta. Un posto per il quale era montata un'aspettativa clamorosa sin da quando eravamo ancora nell'aereo partito da Milano.
Will Coyote ha insegnato qualcosa...
Lo steward era infatti colombiano e non appena nota la mia guida Lonely Planet appoggiata sul tavolinetto, si avvicina furtivo consigliandoci di andare assolutamente in questo posto, e con la sua penna mi scrive su un foglio "Andres Carne de Res". Per chi non parla spagnolo vuol dire letteralmente "Andrea Carne di Vacca", impreziosito da una simpatica rima... un po' come dire Lorenzo carne di manzo, tanto per intenderci.
Cos'è? Un ristorante ovviamente... ma non uno normale.
Intanto è fuori città, ad un ora circa, in un paesino chiamato Chia. Ne esiste anche una nuova sede in città, più piccola, ma tutti dicono che vale la pena andare a quello originale. E così facciamo.
L'ostello organizza un megabus il sabato per portare tutti lì, con tanto di bevute illimitate sul bus, e perchè no?
Tra l'altro è l'unico ristorante che abbia mai visto in cui si paga l'ingresso... infatti come dicevo non è un ristorante normale.
Intanto è enorme e labirintico, riempito ovunque di chincaglieria e aggeggi assurdi. Di sicuro impatto. E poi è stracolmo di gente, almeno nel weekend. Musica a palla, e tutti a fare festa e ballare ovunque. Diciamo che è più simile ad una discoteca che ad un ristorante. Una discoteca in cui puoi ordinare la tua bella bistecca. Un po' cara ma buona da morire!
Serata indimenticabile, anche se abbiamo dopo 2 minuti perso praticamente tutti quelli che erano con noi. E poi ritrovati a sprazzi sparsi un po' qui ed un po' lì.Un bel tamale colombiano in un antico locale di Bogotà non poteva mancare... anche se proprio non avevo fame
La storia del posto è alquanto tipica. Il buon Andres aveva aperto sto ristorante bello mangereccio qualche decennio fa, con l'idea di far ballare la gente dopo cena. Aiutato da tanti bravi camerieri e cameriere che sapevano trascinare i clienti e creare l'atmosfera giusta, il posto è esploso ed è diventato un luogo di culto. Andres in poco tempo è diventato milionario (anzi miliardario, considerando i pesos colombiani che valgono più o meno come le vecchie lire) ed ora si sta espandendo, facendo diventare la sua creazione una catena. E perchè no?
Se doveste capitare mai a Bogotà ricordatevi di questo posto, non potete perdervelo.
Purtroppo non ho foto della serata, ma se vi chiamate Lorenzo e vi piace l'idea, provate ad aprirne uno in Italia, io ci verrei!
http://www.andrescarnederes.com/

Bene, finito l'angolo promozionale torniamo a noi...
Che altro dire, i giorni in città sono passati tranquilli, con la compagnia dei cari amici conosciuti in barca. Abbiamo riso, abbiamo bevuto, abbiamo festeggiato l'ultima settimana in questo fantastico paese ed abbiamo girato in lungo e in largo questa straordinaria città.

Voglio concludere dicendo per l'ultima volta una cosa. La Colombia non è un paese periocoloso, per niente. O almeno non più del paese dove state vivendo. Basta stare attenti ed avere un po' di sale in zucca, come ovunque. Ma vi assicuro che i posti pericolosi sono altri. Ma se cercate un posto dove fare un viaggio che offra natura, mare, festa, montagna, avventura, cucina, cultura, gente fantastica e tanto divertimento, il tutto a prezzi economicissimi, allora non potete perdervi un tour di questo incredibile paese... altrimenti fatevi un bel giro in Italia ;)

le montagne che sovrastano la città sono sempre uno spettacolo affascinante

Nessun commento:

Posta un commento