domenica 5 settembre 2010

Going eastbound in Summer 2010 - Chapter 6 - Oh Buddha!

lunedì 19 luglio 2010 alle ore 17.09

alba a Hua Hin
 
Volo Emirates Dubai-Milano. Dopo varie minacce da parte della compagnia aerea di essere spostati sul volo successivo, causa overbooking, ce l'abbiamo fatta a prendere quello previsto, scampando 9 ore extra di attesa.
E'passato un mese e tre giorni. Molto intensi. Se penso alle esperienze vissute potrebbero essere 6 mesi, ma in questo momento mi sembra durato solo un battito di ciglia.
Il tuk tuk più truzzo di Hua Hin,
con mega impianto stereo JBL
e subwoofer sotto il sedile passeggeri!
Dopo Koh Tao dovevamo tornare verso Bangkok da cui avremmo preso il volo per Dubai il 15. Ma avevamo ancora qualche giorno da spendere e così ci siamo inventati una tappa a Hua Hin. Città sul mare in cui il Re ha la sua residenza estiva. Abbiamo pensato potesse essere un bel posto, se non altro interessante e meno turistico, e poi è famoso per le mangiate di pesce e frutti di mare.
Il che in effetti era vero, pesce eccezionale e a prezzi ridicoli, peccato solo che la spiaggia fosse praticamente il pantano del fondale marino almeno fino al pomeriggio quando l'alta marea la rendeva una spiaggia normale. Ma niente di che.
bambini thai che giocano
in spiaggia a Hua Hin
La sosta qui è stata però strategica perchè ci abbiamo passato la notte dell'11 luglio. Data che credo significhi molto per i nostri cugini spagnoli, neo campioni del mondo. Esilarante guardare la partita con orde di turisti olandesi semi ubriachi che cantavano tutti in coro canzoni assurde. Diciamo poi che verso la fine erano talmente ubriachi che non si sono neanche resi conto più di tanto di quello che era successo. Meglio per loro. Spagnoli purtroppo ce n'erano pochi, ma nel post partita un po'di casino l'hanno fatto, anche insieme agli olandesi. Qualche tifoso civile ancora c'è per fortuna.
Ormai era tardi e ne ho approfittato per fare le valigie e attendere l'alba per poter fare delle foto sul molo che era a due passi dal nostro hotel. Unici compagni ad assistere a quello spettacolo eccezionale, dei cani randagi e due ragazzini thai che non ho idea di cosa ci facessero lì a quell'ora.
Dopo qualche ora di sonno ci prepariamo a partire per Bangkok, ma prima dovevo passare dal mio sarto nepalese personale che mi stava finendo una camicia di seta e dei pantaloni di cachemere su misura. Mi aveva accalappiato il giorno prima per strada davanti al suo negozio ed era praticamente stato impossibile dirgli di no, specialmente a quei prezzi.
Girarrosto dei pesci
al mercato notturno di Hua Hin
Provo il tutto, i pantaloni sono perfetti, la camicia da stringere un pelo, ma sembra un bel lavoro. Lui sistema la camicia e torniamo mezzora dopo a ritirare il tutto. Ragazzo in gamba, ci dice di aver aperto da poco l'attività e di raccomandarlo agli amici italiani. Se qualcuno capitasse mai a Hua Hin e volesse farsi fare un vestito o una camicia su misura mi scriva ;) In Thailandia basta girare per le strade e cercano di accalappiarti in mille, ma chi sa se sono davvero bravi o ti fanno un lavoro da cani?
 
Pronti ad una bella mangiata di pesce ;D

Bangkok. La prima ora l'abbiamo passata nella metro a decidere in quale quartiere andare a stare. Dei ragazzi conosciuti sul bus ci avevano raccomandato un posto, ma lì in metro si fermano diversi thailandesi ad offrirci aiuto. Ognuno dice la sua, alla fine con tutto quello che abbiamo imparato potremmo aprire noi un centro informazioni turistiche.
Marco si lava i piedi al 7 Eleven...
quale bisogno non può sopperire un 7 Eleven?
Optiamo per Khaosan Road, strada dei backpackers, nella parte vecchia della città. Non molto ben collegata a livello di mezzi pubblici, cosa che la rendeva una scelta difficile, ma alla fine siamo stati contenti. Probabilmente è stata la scelta migliore.
Stradina molto turistica a dire il vero, costantemente occupata da un mercatino eccezionale di vestiti, souvenir e ammenicoli vari e invasa a qualsiasi ora da un flusso di giovani viaggiatori da un po'tutto il mondo. La sera si animava con i suoi bar e locali, in un tipo di vita notturna sicuramente più sano rispetto a quartieri come Patpong o altri veri e propri covi di prostituzione.
Bangkok è una città tranquilla alla fine, più di quello che pensavo. L'unica cosa è che avendo a che fare con la gente locale si ha sempre l'impressione che ti vogliano fregare. Ed è quasi sempre vero, tanto da diventare paranoici.
Vi racconto un aneddoto. Usciamo per fare un giro dei templi principali e chiediamo informazioni ad un tizio per strada. Lui ci dice che quel giorno è la festa di Buddha e quindi i templi la mattina sono chiusi ai visitatori per consentire ai monaci di pregare in tranquillità. Quindi ci consiglia di andare a visitare un mercato sul fiume prendendo un battello, ma non quello per turisti, quello per thailandesi che costa 20 euro (???) e che si prende molto più in là... Subodoriamo la fregatura e continuiamo con il nostro piano anche perchè per raggiungere il fantomatico mercato ci sarebbero volute due ore che non avevamo. Poco più in là ci ferma un altro tizio e ci dice la solita cosa riguardo la festa religiosa, consigliandoci di prendere poco più avanti uno speciale tuk tuk statale che per soli 20 bath ci avrebbe portato a vedere diversi templi ed in più l'expo che si teneva eccezionalmente in quei giorni. Iniziamo a credere alla storia della festa e pensiamo di non avere poi molto da perdere così andiamo verso il tuk tuk che conferma l'offerta.
 
L'infame tuktukkaro truffatore

Inizia il tour. Al secondo tempio incontriamo un tizio in attesa di entrare a visitarlo che ci racconta di essere di Singapore, di avere una sorella sposata con un italiano. Ci racconta tutta la storia del matrimonio a Brescia e che era a Bangkok in vacanza in quei giorni per approfittare dell'expo, unico momento dell'anno in cui si potevano comprare pietre preziose da poi rivendere poi a dieci volte tanto in europa. Siamo già in guardia su questo tipo di truffe ma continuiamo a dargli corda facendogli domande provocanti finchè non inizia a darci degli stupidi per il fatto che non volevamo andare a comprarle. A quel punto pensiamo che fosse abbastanza e ce ne andiamo. Con la coda dell'occhio lo vediamo fare cenni al nostro tuktukkaro lontano sulla strada.
Tappa successiva una gioielleria. La spacciava per l'expo, e ci chiede di fare un giro per poter prendere un gasoline coupon. Facciamo un giro ma non compriamo niente. Continua così alternando un tempio ad un negozio, finchè non ci lascia davanti all'ultimo tempio e va via senza neanche prendere i suoi 20 bath. Fortuna vuole che fosse il tempio più vicino al nostro hotel. Giro dei templi gratis! La miglior fregatura della mia vita ;)
Bud Spencer for President!
anche i Thailandesi amano Piedone :)

I giorni nella capitale scorrono piacevoli e tranquilli, tra qualche giro turistico e un po'di shopping a prezzi stracciati. Le nostre tecniche di contrattazione arrivate a livelli notevoli dopo un mese di viaggio ci sono state qui piuttosto utili.
Ma l'esperienza forse più intensa vissuta in città è stata la lunga chiacchierata che ho avuto modo di fare con un monaco anziano in un tempio buddhista. Chi mi conosce sa che non ho grande stima per le religioni anche se rispetto totalmente il credo altrui. Tuttavia ho sempre visto il buddhismo come una dottrina abbastanza diversa dalle religioni a cui siamo abituati. E così ho colto l'occasione di un incontro per stranieri in un tempio specifico per poterci capire qualcosa di più.
Riassumere circa un ora di chiacchierata non sarebbe facile e neanche ho intenzione di farlo, non credo che diventerò buddhista (ma non si sa mai) comunque ho trovato questo tempo ben speso e sicuramente proverò a dedicarmi a qualche tecnica di meditazione.
In questi giorni incontriamo per l'ennesima volta ed in modo del tutto casuale la coppia di belgi che con noi aveva attraversato il confine dalla Cambogia e che abbiamo rivisto a Koh Tao, ed altri ragazzi conosciuti a Phnom Pehn ed a Sihanoukville. Bangkok, ed in particolare Khaosan Road, è il crocevia di tutti i giovani viaggiatori nel sud est asiatico e ce ne accorgiamo subito.
Ma il momento di partire arriva presto, ed è ora di abbandonare quelle terre magiche che ci hanno regalato tante emozioni. Rotta verso Dubai, frontiera araba della globalizzazione. Sarà altrettanto piacevole?
 
la mitica Khaosan road, Bangkok

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