domenica 5 settembre 2010

Going eastbound in Summer 2010 - Chapter 3 - Time Traveling

martedì 6 luglio 2010 alle ore 15.09

Un sorriso accogliente. Questa è la Cambogia!
 
Un futuro commerciante incontrato 
al mercato di Phnom Penh :)

Sappiamo tutti come il tempo non scorra sempre allo stesso modo. In queste due settimane il tempo è volato anche se la quantità di cose viste e fatte è talmente alta da farli sembrare due mesi.
Quello di cui voglio parlare adesso però è un altro concetto di tempo. Il tempo relativo all'evoluzione socioculturale. Il tempo passato. Viviamo nel 2010 e nei nostri ricordi la vita negli anni 80 o 90 aveva delle caratteristiche ben precise. Particolari riguardo ai costumi, ai prodotti che c'erano sul mercato, ad uno stile di vita diverso da quello attuale. Tutto ciò però è legato alle nostre personali esperienza di vita. Noi che viviamo in Italia sicuramente abbiamo un tipo di percezione diversa del tempo passato da quella di chi vive in altri posti. Ad esempio chi ha abitato in Finlandia o in Texas avrà ricordi della vita negli anni passati più o meno diversi dai nostri. Penso comunque che nei paesi occidentali, il primo mondo, l'evoluzione della società sia andata per lo più di pari passo.
Cartello eloquente.
Il sorriso, gesto così naturale
in questi posti è vietato solo
nel luogo del terrore,
il museo dell'S-21.

Quanto sarebbe affascinante viaggiare indietro nel tempo e sperimentare la vita negli anni 50 o 60? Ebbene è qui che volevo arrivare... si può fare!
Le due settimane passate in Cambogia hanno creato vere e proprie sensazioni da viaggio nel tempo, tanto quanto il viaggio a Cuba, ma in modo diverso. Probabilmente più accentuato dalla mancanza di una situazione politica "particolare".
Da queste parti dicono "same same, but different".
Mentre viaggiando in Giappone sembra di andare 5 anni nel futuro, qui è come vivere negli anni 60 per molti degli aspetti della vita quotidiana.
Ed incredibilmente passando il confine con la Thailandia il salto è notevole, diciamo di 30 anni, arrivando agli anni 90.
Penso che per i nostri genitori un viaggio così possa risvegliare indelebili ricordi di gioventù dell'Italia del dopo guerra.
Il ghiaccio viene comprato in blocchi e tagliato dalla gente per strada, il carburante per i motorini viene tenuto in bottiglie e versato con un imbuto dai "distributori", i barbieri hanno i chioschi per strada all'aperto, e le bibite in vetro hanno il vuoto a rendere!
UTOPIA!!!


Questo è anche il valore aggiunto di un viaggio del genere. Ed è anche per questo motivo che adesso che siamo in Thailandia stiamo ancora rimpiangendo i giorni oltre confine.
La Cambogia ci è rimasta nel cuore, sicuramente. Come dimenticare i sorrisi della gente e gli scherzi dei bambini, che di giorno vanno a scuola e di notte vendono libri fotocopiati per le strade? E le sfide con loro a morra cinese, giocandosi pochi dollari per noi insignificanti ma che per loro fanno la differenza... Marco ricorda ancora con una risata la faccia stupita del bambino a cui, invece di sasso carta o forbice ho estratto, tendendo mignolo e pollice... un telefono! Pronto?!? XD
Meridyth and another friend,
met at Utopia! Great place!

Gli ultimi giorni passati a Sihanoukville sono stati rilassanti ma allo stesso tempo ricchi di incontri con i molti backpackers dell'Utopia. Mitico bar con dormitorio da 2 dollari a notte annesso, dove la mitica Meridyth ha curato il mio mal di gola con whisky (che a quanto pare in Tenessee è usato come rimedio per qualsiasi malanno)(Thanks again Tiara!). E poi come dimenticare le mangiate di aragostine sulla spiaggia (6 per 1 dollaro), perchè ovviamente non ci sono solo scarafaggi e tarantole e locuste da mangiare in Cambogia, anzi...
A Sihanoukville Marco, ustionato da un unica giornata di sole, esulta dopo aver finalmente trovato una pianta di Aloe Vera, usando una lattina di succo di Aloe per indicare alla gente del luogo la figura di quello che stavamo cercando. Un caldissimo pomeriggio intero, ma grande soddisfazione finale!

Il piatto nazionale si chiama Amok, ed è molto molto buono. Consiste in pollo o pesce a scelta cotto in latte di cocco foglie di banano e spezie varie e servito solitamente nelle foglie di banano o a volte in una noce di cocco aperta, da mangiare insieme al riso bianco. Io l'ho assaggiato 4 volte, ed è sempre stato abbastanza diverso l'una dall'altra ma comunque ottimo. Sempre di pesce, di solito era pesce di lago ma una volta l'ho provato di squalo, barracuda. Per chi fosse interessato, sa di pesce spada.
Altro piatto locale molto famoso è il Loc Lac, che consiste in pezzetti di carne preparati con spezie varie etc... mi è piaciuto molto ma non mi ha impressionato particolarmente e quindi non l'ho mai ripreso, anche se adesso a parlarne me ne pento ;)
Manca ancora alla mia lista il serpente, spero che qui in Thailandia si trovi altrettanto facilmente, ma penso di si, ieri sera in un mercatino notturno a Si Racha abbiamo dato un occhio alla bancarella degli insetti fritti e paragonata a quelle dei khmer ostentava opulenza con le sue cavallette giganti, mega cicale e scarafaggioni titanici degli della megalomania americana.
Splendido mare a Si Racha,
assolutamente non balneabile.
A meno che non si voglia farla finita.

Se qualcuno di voi è stato in Thailandia, leggendo il nome di Si Racha si starà chiedendo dove sia e soprattuto perchè/come straminchia ci siamo finiti.
La nostra prima tappa passando il confine a Koh Kong, dopo circa 4 ore di bus, è stata Pattaya. Località famosa per la sua vita notturna (leggi turismo sessuale e prostituzione), era l'unica città grossa e di un minimo interesse turistico in cui avremmo potuto fare tappa. Diciamo però che l'avevamo sottovalutata. O sopravalutata a seconda dei punti di vista.
Pattaya è un puttanaio. Ma forse come definizione è riduttiva. Diciamo che il glorioso esercito del Siam è adesso composto da troie. E in buona parte sono lì. Siamo arrivati alle 7 di sera e siamo scappati la mattina dopo. Non credo che ci sia bisogno di spiegare il perchè.
Pattaya detto anche Puttroia.


E, la cittadina più vicina riportata sulla mappa, procedendo in direzione Bangkok, era proprio Si Racha. Dormire in un hotel di legno costruito su palafitte sul porto in questa vecchia città di pescatori, giocare con le tartaruge marine giganti e fare amicizia con i rapper locali sono state esperienze certamente più interessanti che essere presi d'assalto da prostitute 24 ore no stop a Pattaya. Inoltre ieri sera c'è stata un'incredibile tempesta di fulmini sulla baia, con un'eccezionale frequenza di 2-3 al minuto, condizioni che per un cacciatore di fulmini come me sono impagabili, ed ho potuto catturare degli scatti veramente bellissimi che vanno ad arricchire la mia galleria di fulmini.
Un altro piccolo amico, affascinato dalla mia fotocamera si è fatto fare un intero servizio di parecchie foto e video.

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