sabato 25 luglio 2009 alle ore 20.38
Velero Hotel, Cabarete, Repubblica Dominicana. E' da qui che vi scrivo oggi, la mecca del windsurf.
L'ultima volta che ho scritto eravamo a Miami e da allora ne sono passate tantissime...
L'ultima volta che ho scritto eravamo a Miami e da allora ne sono passate tantissime...
Un giorno in gita a Key West con la nostra cara chrysler convertibile ribattezzata Zia Pina, esperienza indimenticabile, non tanto per il posto in se, un infinità di isolette collegate da un lunghissimo ponte che fa da autostrada, arrivati all'ultima isola, Key West per l'appunto si dovrebbe poter godere della miglior spiaggia della florida, peccato che l'acqua sia ristagnante e puzzi di palude... ed il cattivo tempo durante tutta la mattinata non faceva bene sperare. Era aria di tempesta tropicale, ma fortunatamente poi si è rimesso ed al ritorno ho goduto di un esperienza indimenticabile, guidare scappottato su questa autostrada in mezzo al mare... indescrivibile!
L'ultimo giorno a Miami è stato un macello. Primo segno di sventura: il tipico suono da colpetto di sirena della polizia... PEEEWWWW... guardo nello specchietto e vedo l'auto della polizia con i lampeggianti accesi che ci fa segno di accostare.... "Giamma accosta, fermati e metti le mani sul volante che se no ti puntano la pistola in faccia!" gli dico io dal sedile accanto. Il poliziotto si affaccia al finestrino e chiede i documenti con l'arroganza tipica dei suoi occhiali a specchio... "What's that! How do I know it's good?" domanda analizzando con sguardo ottuso la patente italiana di Giammarco, "It's good! It's good!" risponde lui con tono rassicurante, ma che aveva effetto opposto sul poliziotto. Dopo di che quest'ultimo esordisce con l'epico: "There were 2 big signs NO TURN LEFT, NO TURN LEFT..." "Where?" "Where you turn left!!!"
Lapidato così Giammarco, il poliziotto si acquatta nella sua macchina con i nostri documenti lasciandoci così a ipotizzare quanto ci sarebbe costato tutto ciò, ma all'improvviso rispunta con i suoi occhiali scintillanti: "Ghiammarco, you saved yourself one hundred and fifty bucks cause i've got a call! But next time pay attention before you hurt somebody!"
Niente multa, evvai! PE PE PEPEPEPPEEEEEEEEEEEE....
Ma il peggio doveva ancora arrivare... ed è arrivato quando la mattina dopo Jacopo non trovava più la macchina... infatti ce l'avevano portata via col carro attrezzi... che in america è una specie di compagnia mafiosa... ma basta pagare e passa la paura, in meno di un ora la Zia Pina era di nuovo con noi.
Niente multa, evvai! PE PE PEPEPEPPEEEEEEEEEEEE....
Ma il peggio doveva ancora arrivare... ed è arrivato quando la mattina dopo Jacopo non trovava più la macchina... infatti ce l'avevano portata via col carro attrezzi... che in america è una specie di compagnia mafiosa... ma basta pagare e passa la paura, in meno di un ora la Zia Pina era di nuovo con noi.
Guardavo dalla finestra un ragazzo fare Kitesurfing, era salito in piedi sulla tavola trascinato dal suo aquilone quando è caduto ed ha perso la tavola. Lui continuava ovviamente a tenere il kite non potendolo lasciare, altrimenti l'avrebbe perso, ma lo stava trascinando nella direzione opposta alla tavola. Sembrava in crisi e mi chiedevo come avrebbe fatto a riprenderla, quando ha prontamente girato l'aquilone e si è fatto trascinare verso la tavola ed è rimontato sopra. Il kite surfing sembra molto più divertente del windsurf, ed anche più facile, io in tre volte che l'ho provato, con quella cazzo di vela sono riuscito solo ad imparare a cadere in maniera più spettacolare...
Quando si dice che ci sono paesi in cui la differenza di ricchezza tra poveri e ricchi è enorme non ci rendiamo certamente conto di come può realmente essere. E quando tutto questo ti viene sbattuto in faccia è decisamente devastante. Il primo giorno in Rep.Dominicana è stato impressionante.
Arrivati all'aeroporto di Santo Domingo abbiamo preso la nostra grande punto a noleggio e abbiamo guidato nella notte verso Las Terrenas, giovane località turistica nella penisola di Samanà.
Strade dissestate, buche, buio e guidatori folli. Villaggi senza illuminazione notturna costituiti di baracche e gente che si aggirava nel buio incurante del pericolo di essere investiti... questo è stato il nostro lungo viaggio notturno, fino all'arrivo nel paesino. Non sapevamo come comportarci, perchè sembrava tutto così pericoloso, come se potessimo essere attaccati e derubati in qualsiasi momento. In realtà avremmo poi scoperto che non è affatto così. Dopo aver chiesto informazioni siamo riusciti a trovare il nostro alloggio, tenuto da una donna italiana sposata con un dominicano. Ad accoglierci nella stanza è una tarantola gigante, che a differenza di quelle che si vedono nei film non ha movimenti lenti ed eleganti, ma è velocissima e schizza via da una parte all'altra del muro in un attimo. Nei film le congelano quasi per rallentarle, ma lì gli unici congelati eravamo noi, dalla strizza. Dopo aver dormito con un occhio aperto abbiamo saggiamente deciso la mattina dopo di cambiare sistemazione e siamo andati in un hotel con piscina e bungalow niente male, praticamente allo stesso prezzo. Upgrade!
I tre giorni a Las Terrenas sono stati incredibili, abbiamo conosciuto tanti amici, come il piccolo Mose Giovanni bambino dominicano innamorato del nostro pallone e che Giammarco ha portato sulla via dell'alcolismo ed il mitico Claudio, protagonista di una spiacevole vicenda.
Claudio l'abbiamo conosciuto in spiaggia, è un ragazzo di Napoli che passa le estati qui in visita a suo padre che ha fatto la scelta ponderata da molti italiani di trasferirsi ai tropici una volta andato in pensione. Da buon partenopeo Claudio ci ha dato un po' di dritte su dove andare la sera, quali sono i migliori ristoranti etc e ci ha presentato un po'di amici.
Sabato sera eravamo a ballare in uno di questi splendidi locali sulla spiaggia ed una ragazza ci avvisa che il nostro amico era stato vittima di una rissa, mostrandoci macchie di sangue sulla strada. Era Claudio, siamo corsi insieme ad altri amici all'ospedale locale (poco più che un infermeria) dove lo stavano ricucendo.
In pratica da quello che siamo riusciti a ricostruire finora un turista straniero ballando avrebbe perso l'equilibrio ed era caduto addosso ad un dominicano ubriaco che stava iniziando una rissa, quando Claudio è intervenuto per dividerli e questo gli ha tirato una bottigliata in faccia, con risultati devastanti. Due grossi tagli su fronte e viso, e non so quanti punti. Eravamo tutti shockati e siamo stati un po' all'ospedale finchè non è arrivato anche suo padre. Il giorno dopo siamo stati a trovarlo in ospedale, non poteva parlare per i punti, ma siamo riusciti a comunicargli la nostra vicinanza. In bocca al lupo caro Claudio, spero di rivederti presto e in forma!
Il nostro viaggio è proseguito verso Casa Di Campo, un mega complesso residenziale nel sud del paese, dove ci hanno ospitato i parenti di Jacopo, un paio di giorni nel lusso più totale ci volevano proprio e la gita in barca verso isolette piratesche, con tanto di tempesta caraibica al ritorno non è stata da meno. Dopo di che siamo giunti qui a Cabarete, dove tra bevute sulla spiaggia, windsurf e nuotate in piscina ci stiamo caricando le batterie prima dell'avventura Cubana che ci aspetta da lunedì...
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