23 Giugno 2011
Partire di nuovo… finalmente… un tale sollievo. Questa è la mia condizione naturale ormai, qualcosa che mi fa sentire veramente vivo. L’aeroporto con il suo mix di ordine e caos ci proietta verso il giusto stato d’animo per iniziare quest’avventura. Piccolo problema è che: vai di Malpensa, vai di NewArk, vai di 13 ore a Houston, carica, carica… ma non arriviamo mai!!!
Il nostro scalo ad Houston ad esempio era pieno di possibili soluzioni per passare quelle 13 ore, ma il vecchio Murphy e la sua cazzo di legge non perdonano mai. 2 ore e passa di ritardo dell’aereo ci spiazzano ed arriviamo che è praticamente già tutto chiuso. La tipa dell’ufficio informazioni ci fa capire che è inutile andare a downtown a meno che non abbiamo intenzione di farci accoltellare e derubare da barboni ubriachi, quindi affamati e distrutti dalla stanchezza prendiamo un taxi alla ricerca di un Motel 6 o Super 8 dove passare la notte su un letto e fare una doccia.
Scaricati nel mezzo del niente a 10 min dall’aeroporto scopriamo subito che per quanto riguarda l’agognato letto non se ne parla perché gli hotel a buon mercato sono tutti strapieni, non ci resta quindi che mangiare qualcosa tra le mille cavallette e bere una birra nel cartoccio. Puro american style.
Domani sarà una lunga giornata. Inizia la vera avventura, arrivo a Liberia, Costa Rica e parte la traversata, direzione Bogotà.
Stay tuned!
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