sabato 2 maggio 2009

A Diary from Colombia - Day 5: La Verdad.

La vista dal Monserrate:
da mozzare il fiato... letteralmente!

Niente e nessuno dovrebbe decidere il percorso della nostra vita, tranne la vita stessa.
Ho immensa stima di Ramon per il coraggio che ha avuto ad intraprendere il suo viaggio e la voglia di migliorarsi, di aprire la sua percezione del mondo al mondo, quello vero. Mettersi in gioco, cambiare irreversibilmente la propria realtà. Perchè dopo aver visto e vissuto quello che ha vissuto lui non si torna più indietro, mai più.
Spero possiate godere presto anche voi dei suoi racconti, forse l'ho convinto a scrivere un blog dove raccontare tutte le sue avventure ed i suoi incontri assurdi, per magari raccogliere qualche donazione paypal per continuare il suo viaggio.

Ramon a cavallo del suo
nobile destriero: un lama!

Ieri mattina siamo stati alla chiesa del Monserrate, una chiesa in cima ad una delle montagne che circondano la città... 1200 metri in più a quanto abbiamo sentito da una guida, che quindi sommati ai 2600 di Bogotà raggiungono la bellezza di... 3800 metri! E infatti non respiravo, dopo una rampa di scale avevo l'affanno, non mi era mai capitato perchè non sono per niente un montanaro quindi la cosa mi ha abbastanza sorpreso :)
Per arrivare lassù si prende una lunga teleferica che ha soppiantato la vecchia funicolare di cui si vedono i binari sotto, dismessa forse anche per l'eccessiva pendenza... comunque anche i colombiani conoscono la canzone funiculì funiculà ^__^ (che ho anche tentato di tradurre al volo in spagnolo: "vamos vamos, vamosvamosvà!")
La vista dalla cima era davvero incredibile, e il posto ovviamente includeva un mercatino di souvenir e paio di ristoranti di cui uno francese skippato senza pensarci ed uno colombiano tradizionale che però era chiuso.

Sopas de mama, postres de la abuela :D

Tornati all'hotel io e Ramon siamo andati a fare un giro per il quartiere per trovare appunto un buon ristorante e siamo incappati in uno chiamato "Sopas de mama y postres de la abuela" ("Zuppe di mamma e dolci della nonna"!!!) dove ho potuto mangiare il famoso mondongo, che non è un energumeno che ti vuole menare, ma una famosa zuppa locale con carne e verdure varie... non male!
Tornando all'hotel ero così suggestionato dalla miriade di gente nelle strade, i venditori di cibo ambulanti, e gli scorci particolari che sono corso a prendere la macchina fotografica e ho fatto un bel giro con Ramon fotografando un po' di tutto, devo ancora riguardarle ma credo di aver fatto degli scatti interessanti.

Tres leches! Divino!

Più tardi poi siamo usciti e ci siamo fatti portare ad uno dei migliori ristoranti di qui, Luna, dove abbiamo mangiato divinamente per soli 20 euro a testa... fantastico!
Dopo cena dovevamo ritrovarci con gli organizzatori per andare a bere qualcosa insieme e festeggiare la fine della convention, ma non avendo un telefonino colombiano abbiamo usato il comune espediente locale del sud america e cioè gli uomini cabina telefonica! Qui è comune trovare in giro persone che vengono minuti di cellulare a chi non ne ha uno, li fermi per strada e ti fanno telefonare.
Il posto dove avevamo fissato si chiama The Pub, ma non riuscivamo a trovarlo e sperduti di notte per le strade della zona T iniziamo ad essere seguiti da un individuo strambo, un barbone con la sua bella busta di cose che ci chiede elemosina insistentemente, io mi fermo a chiedere indicazioni da un ragazzo che però non conosce questo locale e allora il barbone prende la palla al balzo e ci dice di aspettare, correndo via come un forsennato a chiedere indicazioni, poco dopo torna e si merita i suoi 5mila pesos colombiani (circa 1.20 euro) e felice ci lascia in pace :)
La serata è finita a bere e festeggiare con Zantiago, Constanza, Nikolas e Cristina, che ringrazio per la splendida settimana e a cui faccio i complimenti per l'impresa compiuta, sono sicuro che avranno modo di crescere e di sostenere anche in questo paese i molti fans che stanno nascendo. Good job guys!
L'ultima sera in colombia è passata, rimane un po'di malinconia e tanti bei ricordi e nuovi amici, spero davvero di poterci tornare un giorno non troppo lontano :)

Il tramonto per le strade di Chico norte, Bogotà.

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